Mostre
Ufficio Stampa e Comunicazione Integrata
LEA.
Lea Colliva (1901-1975), a cura di Francesca Sinigaglia e Beatrice Buscaroli, Museo Ottocento Bologna, primavera 2025.
In occasione dei cinquant'anni della morte di Lea Colliva, il Museo Ottocento Bologna e la Fondazione Archivio Bertocchi-Colliva, rendono omaggio alla straordinaria artista celebrando il suo spirito libero e indomito.
Dopo la titolazione della "Rotonda Lea Colliva" da parte del Comune di Bologna nel 2023 e in occasione dei cinquant'anni della morte di Lea Colliva nel 2025, il Museo Ottocento Bologna, la Fondazione Archivio Bertocchi-Colliva e il Comune di Monzuno, rendono omaggio all’artista del pieno Novecento con un percorso coerente e inedito di più di 80 dipinti. Una donna, un’artista che fu sempre libera, scegliendo volutamente la solitudine, ma spiritualmente guidata dal genio di Nino Bertocchi, fine critico d’arte, pittore e marito della sorella Renata.
A BREVE MATERIALI ONLINE
DINASTIA SAVINI
Giacomo (1768-1842)
Alfonso (1838-1908)
Alfredo (1868-1924)
Museo Ottocento Bologna, Piazza San Michele 4/C
18 ottobre 2024 - 3 marzo 2025
Al Museo Ottocento Bologna una grande esposizione sulla famiglia Savini, "Dinastia Savini", i cui protagonisti, grazie alla complessità genealogica e alle relative qualità artistiche, possono essere considerati, a buon diritto, l’autentico specchio dell’Ottocento artistico bolognese: l’alto livello qualitativo promuove i Savini ad exempla delle variegate correnti stilistiche che dominarono e si svilupparono nell’intero secolo XIX.
Sono diversi i membri che composero la dinastia, e che ebbero una lunga fortuna critica.
La mostra parte da inizio secolo, per approfondire la figura di Giacomo Savini (Bologna, 1768-1842) che, allievo di Vincenzo Martinelli, è stato tra i referenti principali del periodo Neoclassico, in particolare del paesaggio. Di quest’ultimo si espongono rarissimi dipinti inediti.
Da metà secolo si distinse poi Alfonso Savini (Bologna, 1838 – 1908) che ebbe una vita molto lunga e sviluppò il suo interesse per la pittura di genere, prima di taglio neo-pompeiano e poi neo-settecentesco, tramite il mercante d’arte Adolphe Goupil che lo fece conoscere in tutto il mondo.
Chiuse il secolo infine Alfredo Savini che, rielaborando la lezione del padre, si gettò su linee liberty e iper-realistiche. Vinse il Premio Baruzzi nel 1896 con Auxilium ex alto e, dopo essersi trasferito a Verona, nel 1905 espose alla Biennale di Venezia.
LQV - La Quinta Via
“Chi vuol muovere il mondo, prima muova sé stesso!”
Socrate
Presentazione al Meet Digital Culture Center di Milano il 23 gennaio 2025
In una Milano futuristica ma non troppo, dove l’energia è alimentata da batterie a gravità quantistica, il quartiere delle Cinque Vie diventa un’ambiente digitale per il serious game “LQV - La Quinta Via”, ispirato al Secretum di Petrarca.
Un game alla scoperta del libro più misterioso e sconosciuto del grande intellettuale italiano.
“Che cosa è LQV - La Quinta Via? Una vera e propria esperienza di conoscenza non convenzionale per via ludica”.
Nel quartiere delle Cinque Vie di Milano si svolge un Serious Game dove lo spettatore è portato a confrontarsi con i tre ambiti dell’animo umano, uniti dalla narrazione del Secretum di Petrarca.
Sentimento e ragione
nella grande pittura di Ubaldo Gandolfi
A cura di Donatella Biagi Maino
Civica Pinacoteca il Guercino
Cento (FE)
30 novembre – 2 marzo
Il 30 novembre presso la Pinacoteca Civica “Il Guercino” di Cento sarà inaugurata una raffinatissima mostra dedicata al grande pittore Ubaldo Gandolfi, che fu tra i protagonisti dell’arte italiana del grande Settecento.
“Sentimento e ragione nella pittura del grande Ubaldo Gandolfi” è il titolo dell’esposizione che si ricollega idealmente alla importante mostra che la città dedicò nel 2002 all’artista e al fratello suo Gaetano, esponenti di spicco della cultura dell’età dei Lumi. La mostra riscosse significativo successo in ragione della qualità superba delle opere esposte, provenienti da tutta Europa e dagli Stati Uniti, e fu l’occasione per rendere l’ex-chiesa di San Lorenzo, che attualmente ospita le tele faentine del Guercino, una sede espositiva.
Al grande artista rende omaggio Cento creando un focus su due magnifici dipinti che sono custoditi presso la Pinacoteca, una Annunciazione di radiosa bellezza e la pala d’altare dedicata a San Gaetano da Thiene che fu acquisita in occasione della mostra del 2002.
MATISSE PICASSO MODIGLIANI MIRÓ
Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble
5 ottobre 2024 – 12 gennaio 2025
Padova, Palazzo Zabarella
Mostra organizzata dal Musée de Grenoble e dalla Fondazione Bano, in collaborazione col Comune di Padova – Assessorato alla Cultura
Nell’ambito di una programmazione coerente, attenta alla qualità delle scelte e all’impegno scientifico, Palazzo Zabarella prosegue il dialogo internazionale con importanti istituzioni museali di fama mondiale. È ora la volta della prestigiosa collaborazione con la Città di Grenoble che attraverso il suo Museo, tra i più importanti in Europa, ha messo a disposizione una significativa selezione della sua ricca raccolta di disegni, svelando una parte della collezione finora inesplorata.
“Con questa mostra affascinante, su cui puntiamo molto e che sorprenderà il nostro pubblico - afferma Federico Bano, Presidente Fondazione Bano - abbiamo voluto proporre un approccio diverso, molto originale, per comprendere le sperimentazioni dei movimenti e dei protagonisti che hanno profondamente rinnovato la visione e la rappresentazione della realtà nella prima metà del Novecento”.
“In mostra i grandi protagonisti delle avanguardie post-impressioniste sviluppatesi prima e dopo la guerra, passando dalle ardite sperimentazioni del cubismo alle provocazioni del dadaismo, alle proiezioni oniriche del surrealismo, all’astrazione, ma tenendo sempre conto della longevità e validità della figurazione prepotentemente riemersa tra gli anni venti e trenta, a ridosso delle istanze del cosiddetto ritorno all’ordine – aggiunge Fernando Mazzocca, Direttore scientifico di Palazzo Zabarella.
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FARSETTIARTE
GALLERIA E CASA D'ASTE
Una storia cominciata nel 1955
Aste 2024
L’attività di galleria comincia nel 1955 quando, su suggerimento di Ottone Rosai, Frediano Farsetti, affiancato poco dopo dal fratello Franco, apre la prima Galleria in via dei Tintori a Prato, per trasferirsi poi nel 1957 in via dei Lanaioli, che divenne punto di ritrovo per artisti e intellettuali.
Nel 1964 viene aperta la sede di Cortina d’Ampezzo, seguita nel 1982 da quella di Milano. Negli anni l’attività della Galleria e della Casa d’aste si è costantemente sviluppata e nel 1991 la sede principale si è trasferita nei locali adiacenti al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, progettati dall’architetto Italo Gamberini. Nel 1962 nasce la Casa d’Aste Farsettiarte.
La sede di Prato, con 2000 mq di spazi espositivi, sale d’asta e caveau climatizzati, è oggi una delle case d’aste più all’avanguardia in Europa.
Calendario aste autunnali
- 25 ottobre, asta n. 253 I sessione, Importanti Arredi, Sculture e Dipinti Antichi (asta live)
- 26 ottobre, asta n. 253 II sessione, Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo (asta live)
NOVEMBRE
- 28 novembre, asta n. 254, Gioielli e Orologi (asta live)
- Dal 21 al 28 novembre, asta n. 255, Dipinti, Disegni, Sculture e Grafica (asta online)
- 29 novembre, asta n. 256, I sessione, Arte Contemporanea (asta live)
- 30 novembre, asta n. 256 II sessione, Arte Moderna (asta live)
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Street Art Revolution
da Warhol a Banksy: la (vera) storia dell’Arte Urbana
La mostra più importante sulla storia dell’arte urbana mai realizzata in Italia
28/09/2024 - 02/03/2025
Palazzo Tarasconi, Parma
Direttore Artistico: Luca Bravo
Curatore: Giuseppe Pizzuto
Conferenza stampa
27 settembre 2024, ore 11.00
La mostra Street Art Revolution racconta la storia di uno dei movimenti artistici più contemporanei e controversi: l’Arte Urbana. Artisti di fama internazionale come Banksy, Keith Haring, Blek Le Rat, Obey, Andy Warhol e molti altri, sono protagonisti di un'esposizione che celebra l'evoluzione della Street Art e dei suoi linguaggi.
La mostra, che apre al pubblico il 28 settembre, racconta di come la Street Art abbia rivoluzionato il mondo dell’arte, sfidando le convenzioni tradizionali e portando l'arte direttamente alle persone. Questa forma d'arte ha democratizzato l'accesso alla creatività: grazie all’utilizzo dei muri nelle città ha reso le opere visibili a tutti, indipendentemente dal background sociale o economico. Inoltre, la Street Art affronta temi urgenti come la giustizia sociale, l'oppressione politica e le disuguaglianze economiche, diventando una voce potente per il cambiamento sociale. Con tecniche innovative e messaggi provocatori, gli artisti di strada sono riusciti e riescono tuttora ad influenzare la percezione pubblica, a stimolare il dibattito e ad ispirare azioni collettive.
Tutti conosciamo i più grandi Street Artist, ma in pochi sanno com’è iniziato il movimento: come si è passati dai graffiti sulle metropolitane di New York ai muri di Banksy conosciuti in tutto il mondo?
Street Art Revolution è un'occasione imperdibile per tutti coloro che desiderano
esplorare il mondo della Street Art attraverso le opere dei suoi principali esponenti. Curata da Giuseppe Pizzuto e dalla galleria Wunderkammern, con la direzione artistica di Luca Bravo, la mostra è un viaggio visivo e concettuale attraverso i luoghi e gli artisti che hanno plasmato questo movimento globale.
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Tra cinema e pittura:
l’occhio sperimentale di Mario Schifano
Farsettiarte, Cortina d’Ampezzo
21 dicembre 2024 – 12 gennaio 2025
Inaugurazione sabato 28 dicembre dalle ore 18
Mario Schifano, artista tra i più importanti sulla scena nazionale ed internazionale degli anni sessanta, definito il “PITTORE PUMA, un piccolo puma di cui non si sospetta la muscolatura e lo scatto, che lascia dietro di sé l’impronta nitida e misteriosa dell’eleganza” (Goffredo Parise) arriva a Cortina d’Ampezzo in Farsettiarte in una Mostra di qualità scientifica allo stesso tempo carica di emozione e di “passione esagerata” così come l’artista definiva il suo amore per l’arte.
Eccentrico e poliedrico, grande amante della vita, l’artista è una sorta di Andy Warhol tutto italiano: conobbe il padre della Pop Art in uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti frequentando la Factory (studio e luogo di ritrovo di Andy Warhol e dei suoi collaboratori) e prendendo parte nel 1963 alla mostra New Realists organizzata dalla Sidney Janis Gallery (collettiva di artisti appartenenti alla Pop Art e al Nouveau Realisme). Presso la Sidney Janis Gallery espose le sue opere a fianco dei principali esponenti del Nouveau Réalisme come Christo, Klein e il suo amico e collega Mimmo Rotella.
Warhol disse che, se avesse potuto scegliere con chi scambiare la sua vita, sarebbe ri-nato Mario Schifano.
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GALLERIE A PALAZZO 2024
MILANO, via San Damiano 2 e corso Monforte 23
Longari Arte Milano presenta
“Il tassello mancante. Un mosaico del barocco romano.”
fino al 31 gennaio 2025
13 novembre 2024 | press preview ore 10.30
“Gallerie a Palazzo” è l’Opening annuale delle sei gallerie che risiedono in Palazzo Cicogna a Milano (ingressi da via San Damiano 2 e corso Monforte 23), noto al mondo dell’arte perché vi si trovava lo studio di Fontana. Qui, a essere proposte, sono opere d’arte che vanno dell’antico al contemporaneo in una sorta di elegante “mall dell’arte” nel cuore della città dove, sotto lo stesso tetto, passando da un silenzioso cortile all’altro, si accede alle camere delle meraviglie che sono le gallerie Longari Arte Milano, Studio Gariboldi, Martelli Fine Art & NP Art Lab, Giuseppe Piva Japanese Art, Salamon Fine Art, Salamon & C.
Longari Arte Milano, presenterà “Il tassello mancante. Un mosaico del barocco romano”, che sarà spunto per presentare un eccezionale frammento seicentesco ma anche occasione per valorizzare una selezione di sculture rinascimentali in terracotta, coeve.
Due dipinti lombardi, espressione della Pittura della realtà, completano l’omaggio a questo straordinario secolo artistico: citiamo in particolare “Ritratto di nobildonna” realizzato nel secondo quarto del XVII secolo e immediatamente accostabile al gruppo di dipinti conservati all’Accademia Carrara di Bergamo che recano la data 1633, due dei quali rappresentano membri della famiglia Bonometti.
Per la scultura da segnalare un inedito busto raffigurante Gian Gastone de’ Medici.
Non mancherà un richiamo alle origini nella piena tradizione della Galleria.
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Marco Perroni/Rufoism
ANIMALIER SUR L’HERBE
A cura di Eleonora Frattarolo
25 gennaio – 16 febbraio
Palazzo Pepoli
Fondantico di Tiziana Sassoli
via dè Pepoli 6/E, Bologna
Il 25 gennaio in Galleria Fondantico, Palazzo Pepoli via dè Pepoli 6/E a Bologna, si aprirà Animalier sur l’herbe, la prima mostra in assoluto dedicata unicamente alla produzione animalier e paesaggistica di Marco Perroni (Como 1970), il pittore e disegnatore che dal 2015 assume il nome d’arte Rufoism, desunto dal suo primo nome, Rufo. Cresciuto a contatto con lo sfolgorante talento creativo dello zio Enrico Perroni, fashion design e disegnatore di rara eleganza, Marco Perroni si forma presso l’Istituto Europeo di Design a Milano, e nel 1993, mentre già collabora con la Galleria Poleschi Arte di Lucca e Milano, inizia a pubblicare fumetti e illustrazioni, che unitamente alla pittura testimoniano un tratto grafico e un ductus pittorico di assoluta singolarità stilistica e quindi immediata riconoscibilità. Alla luce di riflessioni compiute sulle grammatiche compositive e sui modi esecutivi di artisti particolarmente amati, Graham Sutherland, Sebastian Matta, Lorenzo Viani, Savinio, Gino De Dominicis, Enzo Cucchi, la ricerca di Marco Perroni\Rufoism insegue “il magico e l’irreale che fa nido nelle cose”, come ebbe a dire un altro artista amatissimo dal nostro artista, cioè Gianni Dova. Così, in questa mostra, ogni soggetto, che sia animale o paesaggio, affiora sulla tela e sulla carta nell’aura sospesa dei territori dell’inconscio, vitalizzata da mirabolanti impasti cromatici, da magistrali sintesi lineari, da strutture di storie incantate. Un bestiario fantastico, grottesco, a volte realistico, sempre intenso di significati e di sensibilità sovente empatici con la vita dell’uomo, si snoda davanti ai nostri occhi.
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Dipinti e disegni di antichi maestri dal XVI al XIX secolo
Fondantico
Casa Pepoli Bentivoglio
via de’ Pepoli 6/E, Bologna
9 NOVEMBRE - 21 DICEMBRE 2024
Nei prestigiosi spazi di Casa Pepoli Bentivoglio nel cuore di Bologna (Via de’ Pepoli 6/E) inaugura sabato 9 novembre la tradizionale mostra autunnale organizzata dalla Galleria d’arte Fondantico di Tiziana Sassoli. Questo 31° Incontro con la pittura è un’occasione imperdibile per collezionisti, studiosi e appassionati per ammirare opere di notevole interesse storico e artistico eseguite da importanti maestri bolognesi e emiliani attivi tra la metà del Cinquecento e l’inizio dell’Ottocento.
Tra le testimonianze più antiche spicca la deliziosa tavola con l’Adorazione dei pastori realizzata attorno al 1565 da Sebastiano Filippi detto Bastianino, il più prolifico e ispirato decoratore della Ferrara di Alfonso II, nonché uno dei maggiori poeti del manierismo italiano. Al bolognese Giovanni Francesco Gessi appartengono due grandi dipinti che hanno per protagonisti una fanciulla intenta al lavoro e un piccolo amorino: sono parte di una serie che comprende altri due esemplari con soggetti simili appartenenti alla Pinacoteca di Bologna. Nello stesso museo nazionale sono conservati due frammenti della grande pala d’altare con l’Apparizione della Vergine a San Guglielmo eseguita entro il 1646 da Francesco Albani per la chiesa bolognese di Gesù e Maria a Porta Galliera: della tela, smembrata all’inizio dell’Ottocento, faceva parte anche il frammento “ritrovato” raffigurante la Madonna in gloria con cherubini presentato per la prima volta a Bologna in questa occasione. Opera esemplare della maturità di Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, uno dei più grandi pittori del periodo barocco, è la tela “da stanza” con San Girolamo in preghiera, identificabile con uno dei due dipinti di analogo soggetto registrati nel Libro dei conti del centese e destinati a Girolamo Panessi (1648) e al conte di Novellara (1652).
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Modenantiquaria XXXVIII Edizione, ModenaFiere
L'edizione 2025 si svolgerà dall'8 al 16 Febbraio
Arriva la IV Edizione di “SCULPTURA. Capolavori Italiani dal XIII al XX secolo”
In contemporanea a Modenantiquaria e “Petra” un vero dialogo tra antico e natura.
Modenantiquaria 2025, XXXVIII Edizione: progetto ambizioso e ricercato sinonimo d’Eccellenza, meta per gli amanti dell’arte, designer ed esperti del settore.
ModenaFiere rinnova l’appuntamento con Modenantiquaria, Manifestazione internazionale dedicata all’Alto Antiquariato. L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l’ottimo risultato dell’anno scorso, ovvero, come ha affermato il Direttore Generale di ModenaFiere Marco Momoli, “un’edizione di vera eccellenza che ha portato a Modena molte delle migliori gallerie italiane e alcune ottime gallerie internazionali”. La qualità ed il valore delle opere esposte, oltre che dal prestigio delle gallerie, viene ulteriormente garantito e certificato dal comitato di vetting, composto da storici dell’arte accreditati a livello internazionale che esamina tutti gli oggetti esposti prima dell’apertura della mostra.
“Parafrasando una celebre frase di Italo Calvino, un oggetto d’antiquariato non ha mai finito di dire quel che ha da dire” dice Pietro Cantore, Presidente degli Antiquari Modenesi e Tesoriere dell’Associazione Antiquari d’Italia “ecco perché sono convinto che il mercato dell’antiquariato e Modenantiquaria continueranno ad avere grande successo. Questa mostra è un’occasione importante per continuare il dialogo con i collezionisti, soprattutto quelli di nuova generazione”.
Modenantiquaria, patrocinata da Associazione Antiquari d'Italia e FIMA, è la manifestazione di riferimento per chi ricerca l'eccellenza di Alto antiquariato; un crocevia unico dove collezionisti, appassionati e mercanti d’arte si incontrano alla ricerca di preziosi capolavori. La Mostra, giunta alla sua XXXVIII edizione, è il connubio perfetto tra arte, passione ed affari nonché una vetrina esemplare per le più illustri gallerie del settore che spesso espongono opere anche inedite.
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Petra XXXI Edizione
In contemporanea a Modenantiquaria a ModenaFiere
8 - 16 febbraio 2025
La 31° edizione di Petra in un nuovo format dedicato all’outdoor, che coniuga il passato ed il presente, l’antico ed il moderno, il classico ed il contemporaneo, tra città e campagna.
Petra è il salone dedicato al progetto del paesaggio tra classico e contemporaneo.
L’importanza del Progetto in grado di coordinare e armonizzare tre dimensioni: il centimetro del designer, il metro dell’architetto, il kilometro del paesaggista.
Troppo spesso le tre discipline non dialogano, generando discontinuità visive, sociali e contenutistiche che svalutano il territorio urbano ed extraurbano, in particolare quello italiano così ricco di valori tangibili ed intangibili. E sprecano risorse.
I visitatori, troveranno proposte innovative e particolari che esalteranno l’importanza del progetto e della progettazione delle aree esterne, intesa come coordinamento ed armonizzazione dei diversi elementi – prodotti e servizi – per creare equilibro e bellezza, e quindi benessere e sostenibilità.
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Sculptura IV Edizione, Capolavori Italiani dal XIII al XX secolo in contemporanea a Modenantiquaria a ModenaFiere
Dopo il successo dello scorso anno, SCULPTURA, Capolavori italiani dal XIII al XX secolo, consolida il proprio obiettivo di appuntamento annuale irrinunciabile per collezionisti ed appassionati del settore e arriva alla sua quarta Edizione. Il quadro unico di Modenantiquaria, manifestazione di riferimento ed eccellenza per l’Alto Antiquariato, si offre come contesto perfetto ad un progetto che mancava, dove l’eccezionale risveglio di interesse verso la scultura non rimarrà deluso. Collezionisti d'arte, designer ed esperti alla ricerca del pezzo unico hanno qui modo di confrontarsi con l’eccellenza della tradizione, grandi autori e proposte più innovative.
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L’Olimpo sul lago
Canova, Thorvaldsen, Hayez e i tesori della Collezione Sommariva
Villa Carlotta, Tremezzina
22 giugno - 30 settembre
a cura di
Fernando Mazzocca
Maria Angela Previtera
Elena Lissoni
“L’Olimpo sul lago” è un percorso affascinante e suggestivo alla scoperta di Dei, Eroi e Miti - antichi e moderni - che hanno ispirato Giovanni Battista Sommariva, straordinario mecenate e collezionista.
Attraverso un’ineguagliabile raccolta di capolavori, la mostra ci conduce alla scoperta dei grandi temi universali - l’amore, la morte, l’amicizia, la virtù – variamente interpretati in età neoclassica e nella nuova epoca romantica, ma sempre vivi e attuali.
Grazie a prestiti eccezionali, provenienti da importanti collezioni pubbliche e prestigiose raccolte private, saranno riuniti per la prima volta dipinti, sculture, gemme, miniature, stampe, restituendo così tutta la straordinaria ricchezza di una delle collezioni più importanti d’Europa tra l’Impero e la Restaurazione.
Arte, storia e mito si intrecciano nella grande mostra dedicata al mecenate e collezionista Giovanni Battista Sommariva, invitando il pubblico a scoprire i capolavori di Canova, Thorvaldsen, Wicar, Migliara, Hayez e non solo...
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Les Italiens de Paris
a cura di Rachele Ferrario
FARSETTIARTE -CORTINA
In collaborazione con
MUSEO D’ARTE MODERNA MARIO RIMOLDI
Piazza Roma, 10
Ciasa de ra Regoles – Corso Italia, 69
Cortina d’Ampezzo
1 agosto-15 settembre 2024
Parigi, inizio del XX secolo. Irrompono sulla scena artistica sette italiani: sono Les Italiens de Paris. Il gruppo è composto da Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis, René Paresce, Alberto Savinio, Gino Severini e Mario Tozzi. Insieme costituiscono una delle punte più avanzate della sperimentazione pittorica e iconografica in Europa tra le due guerre. La loro esperienza insieme è breve: dal 1928, con la prima mostra nel foyer di un teatro, al 1933. Ma alcuni di loro sono a Parigi dall’inizio del secolo. Poi la crisi economica e politica alla metà degli anni Trenta li costringe a rientrare nell’Italia del fascismo. L’ultima mostra, il canto del cigno, sarà a Firenze nel 1942 con un testo di Alberto Savinio.
Les Italiens come li chiamano i francesi e come loro si fanno chiamare anche in Italia formano una compagine eterogenea votata a un nuovo classicismo e propongono una pittura come pura immaginazione sulla via indicata da de Chirico con la metafisica. Sono “Sognatori svegli”, le loro tele sono una nuova mitologia contemporanea, che tiene conto delle inquietudini e dei turbamenti dell’uomo del XX secolo.
Farsettiarte, che quest’anno festeggia 60 anni di attività a Cortina, propone con questa mostra una selezione di opere del periodo in cui questi autori resero grande la tradizione della pittura italiana a Parigi, la capitale dell’arte della nuova era veloce, eccentrica e tecnologica quando per ogni artista o scrittore da Modigliani e Picasso ad Arthur Miller ed Ernest Hemingway vivere a Parigi significava essere anche “heureux comme Dieu en France”.
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