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Antonacci Lapiccirella

ARTE E COLLEZIONISMO A ROMA 2025
Preview 19 settembre

Mostra 20 - 23 settembre

Stand 5

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COMUNICATO STAMPA

Ineguagliabili gli highlights di Antonacci Lapiccirella ad Arte e Collezionismo a Roma, Palazzo Barberini, organizzata dall’Associazione Antiquari d’Italia.

De László: ritratto di una donna ‘moderna’ dei ruggenti Anni Venti.

Con i capelli pettinati all'indietro e le labbra punteggiate di rossetto carminio, l'aspetto di questa elegante signora esemplifica la netta modernità delle donne tra le due guerre. Germaine Gien (1895-1989) sposò Léon Bélugou (1865-1934) nel 1919. Fu a suo marito che il pittore dedicò il ritratto di sua moglie due anni dopo il loro matrimonio. Gien aveva 26 anni all'epoca.
De László, pittore dell’alta società europea, apprezzato principalmente per i ritratti in cui rappresenta aristocratici, reali e figure di spicco del suo tempo, qui si discosta in parte dalle sue opere più convenzionali, distinguendosi per la sua qualità intima e introspezione emotiva. In questo ritratto l’artista adotta uno stile pittorico meno formale e più fluido rispetto ai suoi ritratti ufficiali, con pennellate vibranti che suggeriscono un'atmosfera di libera spontaneità e dove esplora una dimensione più personale e informale. La Gien, con la sua camicia ampia, dalla profonda scollatura, con il taglio moderno e androgino detto à la garçonne in voga nei ruggenti anni venti, incarna la donna moderna ed emancipata.

Philip Alexius de LÁSZLÓ
(Budapest 1869 – Londra 1937)
Ritratto della cantante Germaine Gien, 1921
Olio su tela, 73,3 x 54,5 cm
Firmato, localizzato, datato e dedicato in basso a destra: 'de László / Paris 1921 Xbre / a mon ami Belugou'
Provenienza: Collezione Germaine Gien (1895-1989) e Léon Bélugou (1865-1934); collezione privata.
Bibliografia: Programma del recital di Germaine Gien alla Casa de László di Londra, ‘At Home’. Mrs. di Laszlo, riprodotto in copertina.


La luce di Roma: il sogno classico di Benouville

Nella sua Veduta di Villa Medici (1864), Jean-Achille Benouville celebra Roma con una pittura che unisce rigore accademico e lirismo poetico. In una scena di quiete sospesa, tra pini marittimi monumentali e la cupola dorata di San Pietro, l’artista cattura la luce mediterranea con una raffinatezza che sfiora il sublime. È un paesaggio dell’anima, dove la natura diventa specchio della memoria storica e della grandezza culturale di Roma. Un’opera che racchiude tutta la potenza silenziosa della bellezza eterna. Nell’opera vengono “messe su tavola” le raffinate doti pittoriche dell’artista: l’equilibrio della composizione, la notevole precisione del disegno, uso straordinario della luce, la sobrietà e la raffinatezza della sua tavolozza.

Jean-Achille BENOUVILLE
(Paris 1815–1891)
Veduta di Villa Medici, 1864
Olio su tavola, 55 x 91 cm
Firmato, localizzato e datato in basso a destra: Benouville Rome 1864
Bibliografia: Renato Mammuccari, Ottocento Romano. Neoclassicismo, Realismo, Decadentismo, Divisionismo, 2011, pag. 24


Vincenzo Camuccini come Jacques-Louis David.

Nobile nel portamento e pensieroso nello sguardo, August Grahl, uno dei maggiori miniaturisti europei, incarna qui l'artista romantico, incurante del mondo esterno e concentrato nella ricerca dell’ispirazione creativa, Grahl emana un fascino indifferente verso chi lo osserva. L’artista che ha realizzato questo iconico ritratto è Vincenzo Camuccini, protagonista del neoclassicismo italiano, celebre per i suoi monumentali dipinti storici realizzati per le più elevate committenze europee e considerato uno dei migliori ritrattisti del suo tempo, mostra qui un lato più intimo e moderno. Mentre nelle opere storiche esalta i canoni della pittura neoclassica, nei ritratti si avventura verso una caratterizzazione più profonda del soggetto, ponendo l’accento sulle qualità psicologiche. Privo di una collocazione spaziale nel fondo, il Ritratto di August Grahl nella sua pittura morbida e vibrante, ci ricorda i famosi ritratti di Jacques-Louis David, conosciuto da Camuccini durante il suo soggiorno a Parigi.

Vincenzo CAMUCCINI
(Roma 1771-1844)
Ritratto del miniaturista August Grahl, 1828 c.
Olio su tela, 97 x 85 cm
Provenienza: Collezione privata
Esposizioni: Palazzo Vecchio, Mostra del Ritratto Italiano dalla fine del secolo XVI all’anno 1861, 1911, Firenze; Palazzo delle Esposizioni, XVI Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia. Mostra della pittura italiana dell’800, sale 7-14, 1928, Venezia; Museo Civico San Domenico, Forlì, Il Ritratto dell’Artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie, mostra a cura di Cristina Acidini, Fernando Mazzocca, Francesco Parisi e Paola Refice, giugno 2025, Forlì.


Alessandro Poma: il pittore che catturava il tempo

Autunno è una veduta di Villa Borgese che Poma dipinge dal vero e con estrema rapidità. Qui, come in tutte le sue opere, Poma cerca di catturare in un solo istante una porzione di tempo più lunga che viene compressa all’interno del dipinto – quasi come fosse una fotografia con un tempo di esposizione molto lungo. Non ritrae semplicemente un luogo, ma la sua trasformazione nel tempo. Il movimento rappresenta per Poma la manifestazione della vita, la forza prorompente e primordiale che scaturisce dalla natura. Un dinamismo vorticoso sembra attraversare tutte le sue opere, come se un’energica folata di vento vitale entrasse a scombinare i suoi dipinti. Quella di Alessandro Poma è una pittura atmosferica, immediata e vivace. Paesaggista per eccellenza, nei colori intensi applicati sulla tela come macchie e lampi, l’artista esprime tutto il suo sentimento di profonda devozione alla natura.

Alessandro POMA
(Biella 1874 – Courmayeur 1960)
Autunno, c. 1919 - 1920
Pastello su carta, 40 x 70 cm
Provenienza: Collezione privata
Bibliografia: M. Calvesi, Alessandro Poma. 1874 – 1960. Pittore a Villa Borghese, catalogo della mostra, Museo Carlo Bilotti. Aranciera di Villa Borghese, Roma, 2007, p. 33, n.1; M. L. Reviglio della Veneria, L. Berardi, Alessandro Poma. 1874 – 1960, catalogo generale dell’artista, Roma/Firenze, 2010, pag. 18, numero inventario 29010.

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ANTONACCI LAPICCIRELLA FINE ART | STAND 5

Antonacci Lapiccirella Fine Art nasce nel 2012 dalla fusione di due storiche gallerie d'arte presenti sul mercato internazionale da diverse generazioni.

Specializzata in dipinti d’eccellenza, disegni e sculture di grandi maestri, l’eclettica collezione della galleria copre un arco temporale ampio, dalla fine del XVIII alla prima metà del XX secolo. Dai gradi protagonisti del Neoclassicismo alla pittura di paesaggio en plein air degli artisti stranieri in Italia, dalle atmosfere oniriche del periodo Simbolista alle ambientazioni sospese del Realismo magico, la galleria riserva particolare attenzione agli artisti italiani e nordeuropei.

Nel corso degli anni la galleria ha partecipato alle più prestigiose Mostre dell’Antiquariato quali Salon du Dessin Parigi, Masterpiece Londra, TEFAF New York, La Biennale des Antiquaires Parigi; espone regolarmente a TEFAF Maastricht, alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze e Arte e Collezionismo a Roma.
Molte opere sono entrate a far parte di importanti collezioni pubbliche quali la National Gallery di Washington, il Getty Museum di Los Angeles, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, il Polo Museale Fiorentino, il Museo di Capodimonte, il Museo di Praga, il Museo di Villa Mansi a Lucca, il Museo di Fontainebleau, l’Hamburger Kunsthalle di Amburgo, il Musée D’Orsay, la Galleria degli Uffizi a Firenze, The Toledo Museum of Art, Cincinnarti Art Museum, Minneapolis Institute of Art, National Gallery of Canada, così come di numerose prestigiose collezioni private.

Antonacci Lapiccirella Fine Art
info@alfineart.com | www.alfineart.com
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Francesca Antonacci +39 3356148588
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